"Quasta lettera non è stata pubblicata"
Sono davvero felice che la Gazzetta del Sud promuova e valorizzi attraverso una lunga serie di articoli i nostri meravigliosi castagni presilani. Fino a ieri le iniziative in questo senso a Marzi , in questi giorni si è aggiunto altro castagno secolare a Carpanzano. Sono originario di Pedace e anche in quel territorio sono molti i castagni di grandezza eccezionale. In dialetto pedacese questi grandi alberi centenari li chiamiamo "cupe". Molti sono stati innestati in epoche remotissime e presentano un enorme e particolarissimo bozzo ingrossato all'altezza dell'innesto, altri sono addirittura in fila. La montagna che si presenta di fronte al paese di Pedace è ricca di questi esemplari, credo, pari a quanti ce ne sono a Marzi, o a Carpanzano, ma ritengo che castagni similari ce ne siano anche nella Presila catanzarese (Decollatura, Soveria, Tiriolo, ecc), o nel territorio di Acri, ad Aprigliano e in tutto il resto della Presila. Bene hanno fatto gli amministratori di Marzi e della Comunità Montana del Savuto a proporre, innanzitutto, un censimento di questi giganti e altrettanto bene ha fatto Pippo Callipo a sostenere la promozione diquesto nostro bene.
Mi permetto solo di aggiungere una osservazione: oltre ai castagni quello che va tutelato, ma soprattutto identificato è il "paesaggio Presilano" nell'ambito della legge regionale sul paesaggio. Intendendo per paesaggio non solo il "panorama" ma la Storia dei luoghi. Questi castagni sono il simbolo più evidente di questo nostro paesaggio, non originario, ma adattato da epoche remotissime alle esigenze economiche degli uomini perciò parte integrante della nostra Storia e delle nostre tradizioni. Insomma, non solo importantissime rarità botaniche, ma qualcosa di più profondo: rappresentano la Cultura delle genti della Presila. Altri popoli, con altre sensibilità, hanno notato questi alberi già due secoli fa. In alcuni quadri di pittori Francesi dell'ottocento (forse al seguito delle armate di Napoleone) si vedono spuntare i briganti da quelle "cupe".
Mi permetto solo di aggiungere una osservazione: oltre ai castagni quello che va tutelato, ma soprattutto identificato è il "paesaggio Presilano" nell'ambito della legge regionale sul paesaggio. Intendendo per paesaggio non solo il "panorama" ma la Storia dei luoghi. Questi castagni sono il simbolo più evidente di questo nostro paesaggio, non originario, ma adattato da epoche remotissime alle esigenze economiche degli uomini perciò parte integrante della nostra Storia e delle nostre tradizioni. Insomma, non solo importantissime rarità botaniche, ma qualcosa di più profondo: rappresentano la Cultura delle genti della Presila. Altri popoli, con altre sensibilità, hanno notato questi alberi già due secoli fa. In alcuni quadri di pittori Francesi dell'ottocento (forse al seguito delle armate di Napoleone) si vedono spuntare i briganti da quelle "cupe".