Democrazia Diretta

Questi fotogrammi li ho estratti da un documentario ("I granai del popolo" dell'archivio Luce http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia=&id=&physDoc=4254&db=cinematograficoDOCUMENTARI&findIt=false&low&section=/)
girato all'indomani della formazione del primo vero governo dell'Italia liberata, ovvero il secondo governo Badoglio, qualche mese dopo la caduta del fascismo. A quel governo parteciparono, per la prima volta dopo il ventennio, i disciolti partiti antifascisti. Ogni parte di queste foto è, a mio avviso, ben studiata e profondamente pensata prima di arrivare nei pochi cinema dell'Italia liberata (il Nord restava da liberare ed era in atto la Resistenza armata al nazifascismo). Cosa noto in queste foto:
Prima di tutto il documentario non è stato girato dentro un municipio (esautorati dalla democrazia e non più credibili), ma fuori in mezzo ad un'aia o una piazza con intorno immagini di luoghi in costruzione, pezzi di mobili accumulati in un angolo; si vede addirittura una gallina razzolare, una delle persone attorno al tavolo è seduta su quella che sembra una botte. C'è un signore con un bambino in braccio, quello seduto sulla botte è una persona anziana, c'è un altro anziano, sempre accanto al prete, ma anche uno che sembra un nuovo leader a capotavola, due signori vestiti bene e il prete all'altro capo della tavola e poi il carabiniere con la sua cartella sul tavolo. Non c'è una donna. I bicchieri d'acqua segno di una seduta non breve. Lavoratori, cittadini di un'Italia ideale, ma concreta, vicina alla realtà, povera certo, ma orgogliosamente libera e creativa.
Il significato è chiaro, si stava costruendo qualcosa di nuovo, di nettamente e radicalmente diverso dal passato fascista. Dovevano mostrare agli americani e all'Europa intera un nuovo modello di governo locale per "far vedere" cosa sapevano fare i democratici della prima zona che gli alleati liberavano. Quello che cattolici, antichi liberali e giovani azionisti, comunisti e socialisti mostravano era idealmente vicino a quello che i loro sogni ideologici volevano costruire. Un modo come dire: si riparte da qui!
Quell'inizio e quello spirito, non lo ritroveremo mai più.

lunedì 2 settembre 2013

giovedì 4 aprile 2013

Tutte le immagini di Maria Oliverio alias Ciccilla

Queste tutte le immagini conosciute di Ciccilla. Per chi ha voglia di conoscere una sintesi del mio libro su Maria Oliverio alias Ciccilla può leggerlo su wikipedia: questa è quella che tutti conoscono quest'altra, secondo alcuni, è una brigantessa campana, ma se si confrontano gli abiti e gli oggetti con la prima foto si nota che è solo un'altra posa di una foto scattata nello stesso momento dalla seconda foto è stata copiata questa litografia pubblicata sul libro di Luigi Stocchi foto di Ciccilla tratta dall'Archivio Alinari di Firenze. La stessa foto è nell'archivo di Cesare Lombroso a Torino. Si tratta di Ciccilla???? La foto probabilmente è stata scattata a Torino. questo dipinto di Ciccilla è stato pubblicato su una rivista francese alla fine del 1800. e questi sono coloro che perseguitarono lei e la banda Monaco: Il Prefetto Guicciardi e altri non identificati

sabato 30 marzo 2013

partecipazione e amore

Ama - il - prossimo tuo - come te stesso. Ho sempre riflettuto su questa frase, per l'ordine dato ai singoli termini e per il loro significato. Ama: è il verbo con il significato più profondo per un uomo. In principio era il Verbo, dicono i credenti. Il tempo scelto è l'imperativo, e l'imperativo non ha prima persona, è un ordine non rivolto a se stessi, ma agli altri. Non solo, il soggetto è spesso sottinteso o viene sempre dopo il verbo, come a sottolinearne la maggior valenza. Il prossimo tuo. Il: è un articolo determinativo vuole indicare qualcuno di preciso non "un" prossimo qualsiasi, ma una persona in carne ed ossa. Prossimo: è proprio quello che incontreremo nella nostra strada oggi, adesso. Colui che un istante fa mi ha scritto su fb ed era insonne quanto me, mia moglie che sta scendendo a prendere il caffè, il vicino che vedrò sotto casa, il rumeno che abita di fronte e che mi saluta schivo. Tuo: ribadisce (se ancora non l'avessi capito) che non si tratta del prossimo di una comunità o del prossimo di una filosofia di vita, ma è proprio materialmente il prossimo uomo o donna che io incontro. Come se stessi ... e qui la frase si fa capolavoro. Come se si ricominciasse da capo, come una pellicola che torna indietro. Come presuppone qualcosa che sapevi già, che viene prima e che serve da termine di paragone e il termine di paragone siamo sempre noi e l'amore che abbiamo naturalmente, e ovviamente, per noi stessi. Come dire l'amore verso gli altri è un concetto che arriva dalla razionalità, dopo aver conosciuto la spontaneo bene per noi stessi. Dobbiamo amare gli altri come noi stessi e non più di noi stessi. Come se la frase mettesse anche un limite: non si possono amare gli altri più di noi stessi, perché sarebbe una contraddizione e una negazione del bene che vogliamo a noi stessi. Se pensiamo a questa frase applicata al concetto di democrazia è come se questa frase dicesse: ... prima di dire che la partecipazione civica è il principio della convivenza civile, mettila alla prova, e chiedi innanzitutto che le tue opinioni valgano quanto quelle degli altri.